Programma che vai…sigla che trovi! Compil-action! Compil-action Loungerie Sigle TV Musica e Pubblicità Marketing e Cinema Sanremo: a cinismo si culmina | ||||
di Massimiliano Nucci "Bo News" Settembre 2002 |
Sigle TV Compil-action! Sono nato in un pianeta che si chiama Ork e su un uovo sono arrivato a Walnut Grove. Sono stato allevato dalla famiglia Ingall e ho abitato a lungo in una piccola casa nella prateria. Prima di uscire, la mattina, mia madre mi diceva: “corri ragazzo vai e non fermarti mai” e “se passi vicino a Casa Keaton salutami Tommy Bradford”. Sono cresciuto con la tenacia di mio padre Charles Ingall, leale come il Capitano James T. Kirk, meticoloso come l’ispettore Stephan Derrick, ingenuo come Richie Cunningham, acido e intollerante come George Jefferson, affascinante come il capitano Erril Stubing della mitica Love Boat Princess Pacific. Adesso mi vesto come il comandante Straker della S.H.A.D.O., vorrei viaggiare su una Ferrari Daytona come quella del detective Sonny Crocket (e abitare sulla sua barca a Miami in compagnia di bei fichini e dell’alligatore Ellis), ma per ora viaggio su una vecchia Peugeot simile a quella del Tenente Colombo. Quando mi incazzo divento verde come l’incredibile Hulk, ma generalmente sono buono come lo zio Bill. Mangio spesso il chili al Mel’s Diner e talvolta ad Hazzard, servito da un bella fanciulla di nome Daisy (gran mora con gli occhi celesti, che mantiene due cugini fancazzisti e un vecchio zio). Passo le sere dal mio amico Fred Sanford che fa il rottamaio e trascorro i weekend a Cabot Cove, una tranquilla località del Maine: qui mi vedo ogni tanto con una vedova che scrive libri gialli e si chiama Jessica. Una volta ogni sei mesi mi faccio fare un check up completo dal dottor Kildare e spero di non finire mai tra le mani del dottor Quincy o tra quelle della dott.ssa Dana Scully. L’ultima volta che ho avuto dei casini giudiziari ho contattato un cultore di orchidee obeso che si chiama Nero Wolfe, poi ho affidato la difesa all’avvocato Petrocelli, perché l’avvocato Mason era impegnato con l’agente Pepper. Sogno di andare a prendere un Martini Cocktail a Beverly Hills e di tornare un giorno sul pianeta Ork, magari con la dottoressa Russel a bordo di Aquila 1. Credo che la formazione di qualunque essere umano occidentale under 35 sia fortemente intrisa di telefilm, sceneggiati e serial. Credo che ogni tanto sia opportuno rinfrescare la nostra memoria di quei valori sani e talvolta stucchevoli che sono entrati nel profondo della nostra anima. Ma il ritmo delle nostre giornate si fa frenetico e rende impossibile la visione di “Buck Rogers” alle 09.15 della mattina. La programmazione televisiva fatica sempre più a proporci una donna bionica o un uomo da sei milioni di dollari in prima serata: ma davvero preferiamo le letterine in costume alle Charlie’s angels in zampa d’elefante e camicetta annodata in vita? Non resta che una bella raccolta di sigle TV per effettuare un ripasso almeno mnemonico. Ma non sperate di entrare in un negozio di CD e di trovare una scelta sconfinata di compilation: in realtà sono poche, nascoste e spesso celano tranelli. Copiose sono infatti le raccolte supereconomiche di “cover” delle sigle più celebri: giocando sul fatto che difficilmente si conoscono gli autori delle sigle TV americane, ci sono in commercio numerosi cofanetti di versioni/riesecuzioni eseguite dalle migliori orchestre internazionali. Perfette per chi si accontenta di riascoltare il motivo di un tempo, pessime per chi vuole risentire quegli strani suoni originali che sanno tanto di anni 70. Le rare compilation disponibili sono tutte di produzione straniera (precisamente americane, inglesi e francesi), e rappresentano il panorama completo delle sigle TV originali: originali nel senso di “relative alla trasmissione nel paese di origine”. Infatti di meravigliose sigle italiane si è in gran parte persa ogni traccia e, solo in rari casi, possono essere rintracciate in qualche compilation dedicata ai cartoni animati. Non resta che sperare di ritrovarle su qualche vecchio 45 giri di un amico, o su qualche sito internet amatoriale. Fior di cantanti anni sessanta, in alcuni casi a carriera praticamente finita, cercarono l’ultimo sussulto di celebrità interpretando proprio le sigle di telefilm e cartoni animati. Jimmy Fontana, che nel 1965 trionfò con il brano “Il mondo”, interpretò all’inizio degli anni ’80 “ la canzone “Bambola bambina” ovvero la sigla di coda del telefilm “La donna bionica”. Nico Fidenco, interprete di “Legata ad un granello di sabbia” (maggior successo del 1961 e primo 45 giri in Italia a varcare il milione di copie vendute), “What a sky” e “Il mondo di Suzie Wong”, oltre che compositore di pregevolissime colonne sonore, prestò la sua voce inconfondibile alla sigla “Harlem contro Manhattan” (le avventure dei bambini di colore Arnold e Willis che vengono adottati dal miliardario Sig. Drummond). “Riderà”, “Cuore matto”, “Quando vedrai la mia ragazza” sono solo alcuni degli innumerevoli successi che Little Tony può vantare: a questi dobbiamo pur aggiungere “Mare profumo di mare”, sigla incredibile di “Love Boat”! Mal dei Primitives (in concerto lo scorso agosto a Porretta Terme….), l’indimenticato interprete di “Yeeeeh” (“I tuoi occhi sono fari abbaglianti…”), di “Pensiero d’amore” e di una rinnovata versione di “Parlami d’amore Mariù” (1° in classifica nel 1975), venne contattato per cantare “Furia”. Ma i veri sovrani della produzione italiana furono i fratelli Guido e Maurizio De Angelis (noti anche con il nome di Oliver Onions): famosi per le colonne sonore dei film della coppia Bud Spencer & Terence Hill, realizzarono le sigle di telefilm come “Orzowei”, “Spazio 1999”, o quella di sceneggiati come “Sandokan”. E allora perché non raccogliere questi brani in una raccolta, che includa capolavori di serie B come “Megaloman” e di serie A come “Gamma” di Enrico Simonetti, da “Lo strano caso della Baronessa di Carini” (interpretato da Gigi Projetti) a “Dov’è Anna” di Stelvio Cipriani, da “La banda dei cinque” cantata da Elisabetta Viviani a “La ballata di Bo e Luke”, da “Woobinda” (di Riccardo Zara e le Mele Verdi di Mitzi Amoroso) a “Na-no na-no” (sigla di “Mork & Mindy”. Un ultima curiosità: l’attuale presidente della provincia di Milano, Ombretta Colli, cantò “Facciamo finta che…”, sigla delle indimenticate avventure di Giandomenico Fracchia. Se per mancanza di tempo, voglia o risorse la compilation non potete farla da voi, e avete comunque voglia di ascoltare le introduzioni italiane o originali di telefilm, serial e sceneggiati, allora vi segnalo: · “Television’s Greatest Hits” (notevolissima e completa raccolta di TV themes statunitensi dagli anni Cinquanta ad oggi); · “This is cult fiction”, “This is the return of cult fiction”, “This is cult fiction royale” (raccolta di TV e Movie themes non solo americani; da non perdere: “UFO”, “Space 1999”, “The Persuaders – Attenti a quei due”. Di impatto decisamente lounge, atmosfere perfette anche per cocktail party anni ’70). I tre CD sono rintracciabili su internet nel catalogo Virgin; · “Tele Ricordi” (qualche sigla di sceneggiati TV, e molti di varietà anni ’70); · “UFO Robot & Co.” (qualche TV themes, molte siglette di cartoni animate giapponesi). Le raccolte di successi di John Barry, degli Oliver Onions (Guido & Maurizio De Angelis). [inizio pagina] | |||