The Nightfly 6 – Heart Beat Easy Tempo – vol. 1-10 Svezia, inferno e paradiso Jazz in the movies Compil-action Loungerie Sigle TV Musica e Pubblicità Marketing e Cinema Sanremo: a cinismo si culmina | ||||
di Massimiliano Nucci "Bo News" Giugno 2002 |
Loungerie Easy Tempo – vol. 1-10 Il cinema italiano è sempre stato per vocazione e per necessità un cinema di basso budget: pochi effetti speciali, poche star internazionali, molta “sostanza”. A cavallo tra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni ottanta, appoggiandosi spesso a “solidi” desideri populisti e popolari, i produttori arrivarono a costruire un cinema di insegnanti, dottoresse ed infermerie, poliziotti senza macchia (interpretati solitamente da Maurizio Merli) e con macchia (di grasso, interpretati da Tomas Milian), un cinema di militari, di belle donne e di ometti, di peti, pernacchie e glutei. Il genere pruriginoso e pecoreccio della “serratura”, il genere “poliziottesco” (così è denominato il filone italiano corrispondente al Callaghan americano), il cinema erotico con pretese intellettuali (tipo “La Orca”) e altri numerosi sottogeneri crearono un asse tra i desideri dell’uomo medio (interpretato da Lino Banfi, Renzo Montagnani, Lino Toffolo, Aldo Maccione, Lando Buzzanca, etc.) e donne incantevoli (Gloria Guida, Edwige Fenech, Laura Antonelli, Florinda Bolkan e altre). Un asse tra un diffuso senso di giustizia sommaria (“mi han rubato la batteria sulla 127”, “due ragazzi in motorino han rubato la pensione alla nonna mentre usciva dall’ufficio postale”) ed un commissario senza scrupoli (“La polizia incrimina, la legge assolve”, “Roma a mano armata”, “Roma violenta”, “Napoli spara”). Questo cinema di passione “popolare”, da molti definito di serie B (o addirittura di serie Z) continua tutt’oggi a riempire i palinsesti delle reti private (specie la notte di Italia 1 e la seconda serata di Italia 7), ma è stato protagonista anche nei “bellissimi” di rete 4. Che amiate o meno i B-Movies, sappiate comunque che in moltissimi di loro si nascondo vere perle: le colonne sonore. Sapevate che Ennio Morricone ha composto le musiche di film come “Labbra di lurido blu” (1975), che Piero Umiliani ha confezionato una soundtrack-capolavoro per “Svezia inferno e paradiso” (1967), che il Maestro Roberto Pregadio (proprio quello della Corrida) è l’autore della colonna sonora de “Il Medico e la studentessa”? Da alcuni anni le musiche di Armando Trovajoli, Piero Piccioni, Piero Umiliani, Stelvio Cipriani, Alessandro Alessandroni, Nora Orlandi e di altri abilissimi compositori sono oggetto di rinnovato culto nazionale ed internazionale (specie inglese e giapponese). L’etichetta Easy Tempo ha realizzato una notevole raccolta dedicata essenzialmente a questo quasi-sconosciuto panorama musicale italiano: una incantevole collezione di 10 cd che spesso faticherete a trovare: alla Virgin non le ho trovate, da Ricordi e da Nannucci sono posizionate tra le colonne sonore (nel primo tra le raccolte, nel secondo sotto la lettera “E”), da Gospel le troverete (giustamente) tra le raccolte di Lounge. Introvabili negli esercizi di piccole dimensioni, se non specializzati su lounge music, easy listening e acid jazz. Ciascuna delle 10 pagine musicali che compongono questa raccolta è un impasto di atmosfere godibilissime: erotismo, aliti, tensioni notturne. State guidando la vostra nuovissima Alfetta GT 1779 cc, 4 cilindri bialbero a camme in testa con valvole a V di 80°, 140 CV SAE a 5500 giri/min. Una insegna luminosa dal neon blu accarezza il viso di Claudia, seduta al vostro fianco. Premete il pulsante dell’autoradio a modulazione di frequenza Autovox Bermuda RA561, e cullati da dalle note di “Sweden” di Tito Fontana (Easy Tempo vol. 6) attraversate via Mazzini sfiorando gli 80 km/h. E’ domenica sera, vedete un bar ed entrate per un Punt & Mes, carezzati da “Moto centripeto” di Lesiman (Easy Tempo vol. 2). Poi via Mattei ai 120, spinti da “Gangster Story” di Guido e Maurizio De Angelis, la musica che più di ogni altra esalta il tipico rombo Alfa della Giulia Super 1600 e dell’Alfetta (Easy Tempo vol. 1). Eccovi a casa, nel vostro appartamento all’ultimo piano, precedentemente e adeguatamente predisposto (in caso vi foste dimenticati, consultate “Innocenti evasioni” di Lucio Battisti). Claudia entra nella vostra camera, accende la lampada “Taccia” si spoglia ed indossa una camicia bianca sapientemente estratta dal vostro armadio. Versate qualcosa da bere, un brandy. Una Vecchia Romagna, il brandy che crea un’atmosfera, ma al posto delle note di Van Beethoven manipolate da James Last, preferite “Beryl’s tune” (Easy Tempo vol. 3), dalla colonna sonora de “Il dio Serpente”. Accendete il Brionvega, ma senza volume. Lei guarda le poltrone rosse “Djinn series” di Olivier Mourgue, che avete acquistato a fine ’68, dopo averle viste nella Lounge del secondo episodio di “2001 Odissea nello spazio”. Le guarda tutte, ma afferra il brandy e si accomoda sensualissima nella “Ball” di Eero Aarnio. Il ghiaccio suona contro il vetro, l’afa impera. “Tropical club” di Alberto Baldan Bembo (Easy Tempo vol. 4). Brividi, brividi. La pelle di vacca come tappeto e “Sessomatto” di Trovajoli (Easy Tempo vol. 1) che respira tra le imposte. A questo punto… Bill Conti: “Rocky” (OST). [inizio pagina] | |||