The Nightfly 6 – Heart Beat Easy Tempo – vol. 1-10 Svezia, inferno e paradiso Jazz in the movies Compil-action Loungerie Sigle TV Musica e Pubblicità Marketing e Cinema Sanremo: a cinismo si culmina | ||||
di Massimiliano Nucci "Bo News" Maggio 2002 |
Loungerie The Nightfly 6 – Heart Beat Non è male questa 6a raccolta di questo straordinario dj che parla l’italiano quasi come Mal dei Primitives. Due CD, due gusti: come il ciao crem. Un cd1 HEARTH molto “ovattato” (parafrasando il titolo di un film bolognese, direi un cd “stand by pass”), ed un cd 2 BEAT di sicura godibilità. Il cd1 è il gusto vaniglia, il cd2 il gusto cioccolato. Si comincia con una cover di “Over The Rainbow” di cui non si sentiva alcun bisogno: una esecuzione che a me pare “stradale” (tipo quelle di via Oberdan). Ma si riprende ossigeno con le splendide “By your Side” di Sade e con la famosissima “The Last Good Day Of The Year” by Cousteau. E poi un vero brivido con “Pavane” di Dan Siegel. Confesso di non conoscere Dan Siegel, ma di essere rimasto folgorato dalla somiglianza del suo nome con quello del grande regista Don Siegel (di cui vogliamo qui ricordare due capolavori come “L’invasione degli ultracorpi” e “Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo”). “Pavane”, il brano, è nella memoria di tutti: è il brano che Beppe Maniglia prima o poi suonerà tra “Tiger” e “Africa”. Perché, dunque, Dan Siegel e non Beppe Maniglia? Che sia il nome? E’ probabile che se Beppe Maniglia si facesse chiamare Jeff Handle verrebbe programmato su Radio Montecarlo e Radio Capital. La stessa cosa che è capitata al cantautore italo-libanese Domenico Palombo che, da quando si fa chiamare Mimmo Fish, viene programmato any given sunday a Fuori Target, su Radio Fujiko e Radio Città. Atmosfere speciali in “Nightingale” by Yanni, respiri e suoni che rimandano alle migliori puntate di Fantasilandia: chiudendo gli occhi avrete la sensazione che arrivi il Signor Roarke col completo bianco e la ghirlanda di orchidee ad accogliervi. E adesso, sempre con gli occhi chiusi, inventatevi uno sguardo triste romantico, guardate il tramonto da un oblò di questo volo AZ504, e lasciatevi guidare da questa bella “Pilots” by Goldfrapp (autore che molti di voi conosceranno per la colonna sonora dello spot BMW serie 5). Arriviamo poi ad Hevia, di cui non sono mai stato un particolare estimatore, ma che dopo aver ascoltato questo “El Sitiu” abbandonerò definitivamente. Il brano inizia con l’ abusatissimo suono delle onde del mare: non se ne può più. Prima di Hevia lo hanno fatto persino gli Albatros, oltre 25 anni fa, con la canzone “Monja Monja”: una canzone mitica perché paragonava incredibilmente la giovane Monja ad un “frutto di mare” (una cozza? una vongola?), il tutto con pretese romantiche. Dimenticavo: il cantante degli Albatros era Toto Cutugno….. Degni di nota nel CD1 (Hearth) sono certamente la collaudatissima coppia Tuck & Patty e Ludovico Einaudi. Di Einaudi troviamo “I giorni”, tratto dal suo ultimo lavoro-suite (“I giorni”, assolutamente da acquistare), composto dopo un viaggio africano. Nel cd 2 (Beat) fatico a trovare brani scarsi: basta questo a giustificarne gli euro. Dal sicuro Nat King Cole a George Benson, da Henry Salvador a Cesaria Evora. E’ proprio ancora bella “Jardin d’Hiver” di Salvador: mettetevela nelle orecchie e pensate a Marlon Brando col suo bel cappotto-cammello (quello di “Ultimo Tango a Parigi”), intento a sorbire un te bollente e contemporaneamente a guardare intensamente Sophie Marceau al bancone con Pierre Cosso. E’ geniale questa “Jardin d’Hiver” che coniuga in se gli opposti: una voce ed un titolo da freddo inverno parigino, una musica calda, malinconica e bosseggiante. Per “Tiempo y Silenzio” invece indossate un completo bianco di Giorgio Armani, metteteci sotto una camicia col colletto alla coreana, un paio di Espadrilles. Indossate un paio di Ray Ban a goccia con le lenti verdi e compratevi un pacchetto di Muratti Ambassador. Poi passeggiate fino al primo bar che abbia i tavoli all’aperto. Ordinate una cedrata Tassoni con una spruzzata di Campari, mettete le dita nel naso e poi tra le patatine. Mucho gusto. [inizio pagina] | |||